Fabio Bottero: quattro risposte sull’Europa

Libertà Eguale Milano Lombardia propone quattro domande a candidate e candidati in liste del centrosinistra nella circoscrizione Nord Ovest per il Parlamento Europeo, individuati grazie al buon rapporto di collaborazione instauratosi nel tempo con l’Associazione.

Le risposte di Fabio Bottero candidato del Partito Democratico nel collegio del Nord Ovest.

“Tre rapporti di analisi e proposte sul rilancio dell’Unione europea. Sono quelli che le istituzioni Ue hanno commissionato a due ex premier italiani, Enrico Letta e Mario Draghi, e al due volte ministro Enrico Giovannini, attuale direttore scientifico dell’ASviS. Il report di Enrico Letta si concentra sull’integrazione dei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, della difesa e della finanza, con una tabella di marcia per realizzare progressi in ciascun settore entro il 2029. Il mercato e le infrastrutture energetiche dell’Europa rappresentano un punto focale, con Letta che dichiara che “il mercato unico dell’energia può benissimo essere la migliore risorsa dell’Europa per garantire il suo successo in un nuovo ordine globale”.

Mario Draghi chiede un “cambiamento radicale” e una “trasformazione dell’intera economia europea”. Serve, una rifondazione “non meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Enrico Giovannini, ha presentato una relazione sulla necessità sistemica degli investimenti sociali, che, contrastando le crescenti disuguaglianze, sono una leva di crescita, non solo durante le crisi, “per consentire una migliore e più rapida reazione del sistema socioeconomico” e una capacità di “resilienza trasformativa strutturale” del sistema.

1) Anche alla luce di queste analisi, cosa pensa della necessità e dell’urgenza di una difesa comune e della creazione di un esercito europeo? Pur conoscendo le difficoltà date dalla operatività di diversi eserciti con storie diverse, anche se già integrati nella NATO, è un’utopia o è fattibile un salto in avanti in tempi brevi, anche data la pressione esercitata dalle guerre alle porte d’Europa?

Il tema della difesa comune, come dite bene, è ancora più centrale. Occorre accelerare su questo processo per ragioni di deterrenza nei confronti dell’autocrate Putin, oggi vero pericolo, ma soprattutto perché una voce unica in materia di difesa impone a sua volta una voce unica nella diplomazia, e una diplomazia autorevole può e deve esserci per portare a cessate il fuoco e per intavolare percorsi di Pace.

2) Uniformare fiscalmente l’Unione Europea è indispensabile anche per unificare meglio il mercato e non lasciare spazio alla “concorrenza sleale”: Che ruolo può avere il Parlamento Europeo per superare egoismi e ritrosie degli Stati a creare una sola Europa fiscale?

E’ un tema molto interessante e ambizioso. Quanto ci aiuterebbe in un quadro di evasione così imponente? Sarebbe un fattore di regolazione anche sul tema della competitività del sistema paese. Insomma, a noi converrebbe, ma con questa destra amica degli evasori la vedo dura. Un’Europa fiscale è la base per sistemi sanitari coordinati, per un welfare comune. Vi sono modelli e nazioni virtuose: noi, anche se la destra lo sta minando, abbiamo un modello sanitario universalistico che può essere una buona base, ad esempio, su scala Europea.

3) L’Europa, per poter crescere, non può permettersi un aumento delle diseguaglianze: quali sono le misure più urgenti per contrastarle nel campo sociale, della salute e del lavoro?

Lo ha detto Draghi, lo ripetono gli studiosi più avveduti: l’Europa deve essere da traino sui grandi temi epocali: la digitalizzazione, l’AI, la conversione ecologica. Tre temi che sono sfidanti, ma che possono creare un allargamento fra chi può e chi non può e crisi occupazionali che vanno governate. L’Europa dovrà aiutare economicamente, sostenendo e finanziando con piani simili al Next Generation Eu la parte più fragile. Che vuol dire cittadini, ma anche imprese in difficoltà, agricoltori disposti a investire in processi di innovazione. La conversione ecologica, così come l’AI, deve essere un gran processo collettivo e popolare, altrimenti se sarà per censo sarà un disastro.

4) La strategia di crescita a lungo termine dell’UE sarà possibile senza superare il diritto di veto dei singoli paesi? E lasciando in posizione dominante il Consiglio rispetto alle altre istituzioni dell’Unione? Cosa propone per accelerare il processo di costituzione di una Unione Europea all’altezza della sfida globale, che si gioca oggi, non in un futuro indefinito?

Il diritto di veto va superato. Punto. E il Parlamento deve avere poteri reali. Occorre andare verso un’Europa Federale. La pandemia e le guerre di questi anni ce lo dicono. Chi arretra è propone l’Europa degli egoismi nazionali ci conduce verso la recessione, verso la subalternità economica e sociale rispetto ai colossi USA e Cina, e all’irrilevanza totale rispetto ai paesi in via di sviluppo. Se non agiremo saremo più egoisti, più soli e più poveri. Questo è il “vasto programma” della destra che noi dobbiamo sconfiggere l’8 e 9 giugno.

Si vota sabato 8 giugno dalle 15.00 alle 23.00 e domenica 9 giugno dalle 7.00 alle 23.00. Ciascuno vota nel proprio seggio di riferimento con documento di identità valido e tessera elettorale. Per votare occorre tracciare la X sul simbolo della lista e poi si possono esprimere fino a 3 preferenze purché di genere diverso (cioè due uomini e una donna oppure due donne e un uomo), scrivendo i cognomi dei candidati che si intende votare sulle righe accanto al simbolo. Il voto solo alla lista non va ad alcun candidato. Non è ammesso il voto disgiunto, cioè non è possibile votare una lista e dare le preferenze a candidati di un’altra lista. Verranno eletti i candidati che otterranno il maggior numero di preferenze.

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