Caterina Avanza: quattro risposte sull’Europa

Libertà Eguale Milano Lombardia propone quattro domande a candidate e candidati in liste del centrosinistra nella circoscrizione Nord Ovest per il Parlamento Europeo, individuati grazie al buon rapporto di collaborazione instauratosi nel tempo con l’Associazione.

Le risposte di Caterina Avanza, candidata con Siamo Europei Azione con Calenda nel collegio del Nord Ovest.

“Tre rapporti di analisi e proposte sul rilancio dell’Unione europea. Sono quelli che le istituzioni Ue hanno commissionato a due ex premier italiani, Enrico Letta e Mario Draghi, e al due volte ministro Enrico Giovannini, attuale direttore scientifico dell’ASviS. Il report di Enrico Letta si concentra sull’integrazione dei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, della difesa e della finanza, con una tabella di marcia per realizzare progressi in ciascun settore entro il 2029. Il mercato e le infrastrutture energetiche dell’Europa rappresentano un punto focale, con Letta che dichiara che “il mercato unico dell’energia può benissimo essere la migliore risorsa dell’Europa per garantire il suo successo in un nuovo ordine globale”.

Mario Draghi chiede un “cambiamento radicale” e una “trasformazione dell’intera economia europea”. Serve, una rifondazione “non meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Enrico Giovannini, ha presentato una relazione sulla necessità sistemica degli investimenti sociali, che, contrastando le crescenti disuguaglianze, sono una leva di crescita, non solo durante le crisi, “per consentire una migliore e più rapida reazione del sistema socioeconomico” e una capacità di “resilienza trasformativa strutturale” del sistema.

1) Anche alla luce di queste analisi, cosa pensa della necessità e dell’urgenza di una difesa comune e della creazione di un esercito europeo? Pur conoscendo le difficoltà date dalla operatività di diversi eserciti con storie diverse, anche se già integrati nella NATO, è un’utopia o è fattibile un salto in avanti in tempi brevi, anche data la pressione esercitata dalle guerre alle porte d’Europa?

In un contesto caratterizzato da crescenti tensioni alle nostre porte, la creazione di un sistema di difesa comune europeo, sinergico alla Nato, è fondamentale per la nostra sicurezza. La conseguenza dell’avventata spinta imperialista di Putin deve essere un immediato potenziamento della cooperazione militare dei paesi dell’Unione, come già previsto dal Trattato di Lisbona, con il fine ultimo di creare entro 10 anni un esercito unico europeo. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario delegare all’Unione la politica estera, oltre che prevedere la messa in comune dei mezzi di produzione degli armamenti, standardizzare i mezzi di difesa dei 27 Paesi, oggi tutti differenti e incompatibili tra loro.

2) Uniformare fiscalmente l’Unione Europea è indispensabile anche per unificare meglio il mercato e non lasciare spazio alla “concorrenza sleale”: Che ruolo può avere il Parlamento Europeo per superare egoismi e ritrosie degli Stati a creare una sola Europa fiscale?

Nonostante la competitività sia materia esclusiva dell’Unione europea, i singoli paesi hanno troppa discrezione per quanto riguarda l’attuazione delle politiche inerenti: questa zona grigia ha lasciato la possibilità ad alcuni di loro, come Cipro, Malta, Lussemburgo, Ungheria, Olanda e Irlanda, di mettere in atto pratiche fiscali sleali per attirare capitali ed investimenti. Un’unica Autorità antitrust europea che garantisca l’attuazione uniforme dei regolamenti, l’obbligo di una tassazione uguale per tutte le imprese e un ritorno a un regime ordinario per gli aiuti di Stato sono i primi passi per mitigare gli effetti negativi della concorrenza sleale interna all’Unione.

3) L’Europa, per poter crescere, non può permettersi un aumento delle diseguaglianze: quali sono le misure più urgenti per contrastarle nel campo sociale, della salute e del lavoro?

Un punto centrale del nostro programma elettorale è la fondazione di un nuovo sistema di welfare 4.0 che comprenda anche il sussidio di disoccupazione europeo. Occorre un “New Deal Digitale” al passo coi cambiamenti del mercato del lavoro in tema di transizione ecologica e digitale. Il transitional found è un primo tentativo di accompagnamento per la formazione dei lavoratori impiegati in settori a forte emissione di Co2, per esempio le centrali a carbone, che necessitano un ricollocamento. Urgente è eliminare anche le disuguaglianze di genere, il sottoimpiego femminile nel nostro paese ci costa fino a 10 punti del PIL, serve un piano specifico a livello europeo per incitare l’impiego femminile.

4) La strategia di crescita a lungo termine dell’UE sarà possibile senza superare il diritto di veto dei singoli paesi? E lasciando in posizione dominante il Consiglio rispetto alle altre istituzioni dell’Unione? Cosa propone per accelerare il processo di costituzione di una Unione Europea all’altezza della sfida globale, che si gioca oggi, non in un futuro indefinito?

Riteniamo di massima importanza il superamento del voto di unanimità in Consiglio europeo che, come già si è verificato, viene utilizzato come arma di ricatto da alcuni Stati per interessi interni, anche su tematiche urgenti, rallentando il processo democratico e portando al raggiungimento di insoddisfacenti compromessi al ribasso. Se vogliamo che l’Unione europea giochi un ruolo centrale sullo scacchiere globale dobbiamo velocizzarne il processo decisionale, dando potere legislativo al Parlamento, l’unico organo eletto direttamente dai cittadini e spostando i poteri di emergenza in caso di crisi dal Consiglio alla Commissione. Siamo contrari all’allargamento dell’UE senza previa la riforma dei trattati e l’eliminazione dell’unanimità.

Si vota sabato 8 giugno dalle 15.00 alle 23.00 e domenica 9 giugno dalle 7.00 alle 23.00. Ciascuno vota nel proprio seggio di riferimento con documento di identità valido e tessera elettorale. Per votare occorre tracciare la X sul simbolo della lista e poi si possono esprimere fino a 3 preferenze purché di genere diverso (cioè due uomini e una donna oppure due donne e un uomo), scrivendo i cognomi dei candidati che si intende votare sulle righe accanto al simbolo. Il voto solo alla lista non va ad alcun candidato. Non è ammesso il voto disgiunto, cioè non è possibile votare una lista e dare le preferenze a candidati di un’altra lista. Verranno eletti i candidati che otterranno il maggior numero di preferenze.

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